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BIG LITTLE LIES: UNA SERIE TV DA NON PERDERE

Scritto da Livia Piredda 23 Aprile 2017

A qualche giorno di distanza dal finale di stagione di una delle serie che più ha fatto parlare di sé ultimamente, tiriamo le somme di Big Little Lies, la storia di cinque donne alle prese con i drammi, le gioie e gli intrighi che la vita comporta. Potrebbe sembrare la classica serie melodrammatica a tratti noiosa e prevedibile, e invece sin dai primi dieci minuti si capisce che tutto sarà fuorché monotona. A suo favore gioca anche la breve durata della serie: solo sette puntate che non vorresti finissero mai. Se ancora non l’avete vista, ecco tre semplici motivi per non perdersela assolutamente.

IL CAST STELLARE

Nicole Kidman,  Reese Witherspoon, Shailene Woodley sono solo alcuni dei nomi importanti che sono stati protagonisti di questa serie. Scelta probabilmente azzardata ma perfettamente riuscita. E’ infatti inusuale che star già affermate di Hollywood recitino in una serie tv, anzi generalmente avviene il contrario, che giovani attori in erba diventino famosi grazie alle loro partecipazioni. Il regista Jean-Marc Vallée stravolge completamente il significato del format come vetrina per gli attori emergenti, e lo adatta a figure da red carpet.

TEMI AFFRONTATI

Le dinamiche familiari  e la forza delle donne nell’affrontare le avversità della vita sono il filo conduttore di tutta la storia. Cinque donne della Monterey benestante si interfacciano quotidianamente con fantasmi presenti e passati. Celeste (Nicole Kidman) ha una vita apparentemente perfetta dietro la quale si cela un’altra faccia della medaglia; Madeline (Reese Witherspoon) vive nascondendosi da un segreto tenuto troppo a lungo e ossessionata dalla rivalità tra lei e Bonnie (Zoe Kravitz), nuova compagna dell’ex marito; Jane (Shailene Woodley) la nuova arrivata del gruppo, scappa da un passato tormentato;  Renata (Laura Dern) vive con la convinzione che essere una donna, ma soprattutto, una mamma in carriera sia motivo di invidia da parte delle altre protagoniste. Cinque donne diverse con vite diverse il cui comune denominatore risiede nel loro rapporto con i figli e viceversa. La vera forza di questa serie è la facilità con la quale inevitabilmente ci si immedesima nelle loro storie raccontate dal regista senza filtri e inibizioni abbattendo così le barriere tra realtà e finzione.

LE MUSICHE

Terzo e ultimo motivo apparentemente marginale è la scelta di una playlist da dieci e lode. Sebbene le musiche presenti nella serie possano sembrare inserite a caso, ogni strofa e ogni nota, se ascoltata con attenzione, danno allo spettatore i giusti indizi per capire lo svolgimento della storia.  Capita così che già nella prima puntata possiamo intuire il destino di Celeste la cui figura è accompagnata dalla canzone “Victim of Love” di Charles Bradley  o quello di Jane che corre sulla spiaggia e ripercorre il suo passato con in sottofondo “Bloody Mother Fucking Asshole” di Martha Wainwright. A muovere i fili delle track list ci pensa Chloe,  la figlia più piccola di Madeline, la cui passione per la buona musica la porta a sognare un futuro come  agente discografica.

Tra piccole e grandi bugie la serie di Jean-Marc Vallée  è una di quelle produzioni che non può passare inosservata per tanti motivi, ma soprattutto per l’intensità dei temi trattati e per la precisione nel non lasciare alcun minimo dettaglio al caso.  Consigliata? No, consigliatissima!

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