Non mi occupo spesso di cinema, preferisco lasciare ad altre persone molto più competenti tale incombenza, preferisco gustarmelo, senza farmi troppe domande o senza sentire l’esigenza di trovare le giuste parole per poi scriverne; fatto sta che l’altra sera, dopo esser uscita dalla sala in cui avevo visto Madre!, l’ultimo film di Darren Aronofsky, qualcosa in me è cambiato. Ho infatti capito in breve tempo che avrei potuto chiarirmi le idee solo descrivendo ciò che la visione di questa opera magistrale aveva scaturito in me stessa. Madre! è uno di quei film di cui l’umanità può avere la gioia di ricevere in dono una volta ogni cinquant’ anni probabilmente; Madre! è uno di quei film che non può in nessun caso lasciare indifferenti; è sconvolgente, emozionante, irritante, prepotente, presuntuoso, angosciante, rivelatorio, Madre! è tutto e il contrario di tutto.
Accolto negativamente alla 74° Mostra del Cinema di Venezia, con protagonisti Jannifer Lawrence e Javier Bardem, la pellicola inizia con degli eventi che lasciano tranquillamente pensare ad un appassionate e ben fatto thriller psicologico, ma il passo verso il distopico e surreale è davvero breve.
Lei, Jennifer Lawrence,giovane donna dall’aspetto e dai comportamenti fin troppo innocenti è sposata con lui, Javier Bardem, scrittore tormentato da un passato incerto; ad interrompere la loro quasi patetica quotidianità è una coppia sposata, Michelle Pfeiffer e Ed Harris, dalla provenienza ignota e dai comportamenti fin troppo invadenti e inspiegabili.
Dilungarsi ulteriormente sul plot è quasi impossibile; nessuno ha un nome proprio e le azioni dei protagonisti fanno ben presto pensare ad un distaccamento dal piano reale degli avvenimenti. Tutto segue le emozioni e le sensazioni della protagonista femminile praticamente onnipresente; cosa vogliono queste persone dentro casa sua? ma soprattutto perché tutti sembrano comportarsi come se non fosse lei la padrona di casa?
Una simbologia visiva continua, dove niente è quello che realmente sembra essere, dove la mente dello spettatore si perde nelle ipotesi più assurde e personali; un’interpretazione giusto infatti non esiste, e questo il primo a dirlo è lo stesso regista. Brillante, grottesco, folle e completamente estraneo a qualsiasi canonica narrativa , in sintesi Madre è, dal mio modestissimo e ignorante in materia punto di vista, un capolavoro contemporaneo di cui noi italiani non abbiamo, come sempre, saputo coglierne la meraviglia.