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Ancora auguri per la tua morte: la recensione

Scritto da Damiano Crosina 1 Marzo 2019

Non è facile creare un sequel di un film che si basa sull’escamotage del loop temporale. Ancora più difficile è il fare il sequel di un horror basato sul concetto di loop temporale. Infatti l’effetto sorpresa ormai è scomparso e la protagonista è già a conoscenza delle dinamiche che dovrà affrontare. Come risolvere quindi il problema e creare un prodotto che non sia stantio e sappia di già visto? Il modo in cui Christopher Landon, già sceneggiatore e regista del primo capitolo, affronta il problema è con un completo cambio di tono e genere. Scompaiono quasi totalmente gli aspetti horror, sostituiti da un tono fantascientifico che, a tratti, si lancia in momenti di commedia pura. Il risultato è un film diverso, che forse deluderà chi si aspettava un altro horror slasher, ma non per questo meno valido.

Certo, considerando che il primo film, costato appena 5 milioni di dollari, sia riuscito ad incassarne più di 125, il fatto che ne sia stato fatto un sequel non stupisce affatto. A quanto pare il regista sembra essere già al lavoro su un terzo capitolo, che ancora avrà a che fare con il gimmick degli anelli temporali. Sorge spontanea la domanda se questo non sia un tirare troppo la corda, dal momento che, scomparso l’effetto novità, il rischio è di ritrovarsi con un prodotto noioso e ripetitivo. Ma il modello della Blumhouse Productions è chiaro ed indubbiamente funziona. Il produrre horror relativamente low-cost che fanno al botteghino faville ha trasformato questa piccola casa di produzione in un vero e proprio gigante. Lo dimostrano titoli come Get Out, Split, Paranormal Activity, The Purge

(from left) Tree (Jessica Rothe) and Lori (Ruby Modine) in “Happy Death Day 2U,” written and directed by Christopher Landon.

In ogni caso Ancora Auguri per la tua Morte è un film che funziona, intrattiene sapendo anche divertire e si permette addirittura qualche riflessione filosofica qua e là. Mi sento quindi di consigliarne la visione, a patto di entrare in sala tenendo ben presente che questo sequel abbandona quasi totalmente il genere horror e slasher per diventare un prodotto diverso che potrebbe deludere i fan sfegatati del genere. Siete avvisati…

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