Si è inaugurato il 13 del mese, a Roma il Festival del Verde, che si è concluso oggi 15 maggio.
Ci troviamo nel giardino pensile dell’Auditorium, progettato da Renzo Piano.
La sensazione che si prova a partecipare a questo Festival è quello di essere catturati da una molteplicità di sensazioni raccolte in una sola, quella di un’armonia tra la natura e uno spazio urbano. Questo è possibile grazie all’uso dei materiali e alla capacità di unire elementi naturali e artificiali.
La semplicità di un’idea come quella di una cinquecento con piante di rosmarino che escono dal cofano e una cassetta di frutta poggiata sul tettino ci invitano a riflettere sulla salvaguardia dell’ambiente a partire dalla trasformazione di quegli oggetti a cui siamo affezionati ma che danneggiano il nostro pianeta. Si tratta di ripensare l’ordinario. Protagonisti del Festival le proposte più creative e interessanti dei progettisti, garden designer, vivaisti, giardinieri e artigiani. Tra l’enorme varietà di fiori, ad
accogliere i visitatori c’è il giardino ideato da Carlo Contesso, le cui protagoniste sono le “ruselle”, parola napoletana per indicare roselline. Si tratta di una moltitudine di corolle d’antiche varietà di rosa. Per chi volesse portare con sé una zolla di giardino, sono disponibili i “Giardini take away” ideati da Blu Mambor.
Ogni giardino è composto da una selezione di piante rustiche quali graminacee, gaure, lantane, elicrisi, lavande. Tra le altre installazioni anche l “’Eco-garden” di Chiara Sottosanti che ha pensato un giardino urbano nel rispetto dell’ambiente.
Il “Boundary” di Studio Extramoenia, nome che sta a indicare i margini in cui è racchiuso il giardino.
“Nel cuore rosso di una rosa rossa” di Maria Cristina Tullio, che nasce come giardino letterario dove sostare e trovare un momento di pace.
Idea funzionale quella di Sabrina Sterpin con il suo “ Oltre l’orto” pensato per chi non ha a disposizione uno spazio esterno dove coltivare. “Oltre l’orto” è la dimostrazione che non è per forza necessario disporre di un terreno per raccogliere i propri prodotti.
Vivace e colorata “ la grande zolla” di Maria Elena Marani, con i suoi fiori spontanei che insieme alle erbe arricchiscono il paesaggio del Festival. Occasione di espressione artistica di arte contemporanea il Festival ospita le opere dell’artista e fotografo Sandro Fogli, che qui presenta in anteprima due nuovi lavori: Parch, in cui gli animali che appaiono nelle immagini dell’artista sono le apparizioni magiche che Fogli avrebbe voluto incontrare nelle sue passeggiate mattutine nei parchi romani e Zen che presenta dei dischi come pianeti, in cui il paesaggio e la natura concentrano le loro forze e si riuniscono armonizzando il maschile con il femminile.
A visitare i giardini del Festival anche i bambini in occasione della Giornata del verde, poiché il Festival non vuole essere un episodio isolato, dal momento che le idee che accoglie non sono semplici installazioni ma vogliono essere proposte concrete per migliorare la nostra città e il nostro modo di viverla.
– Articolo a cura di Carolina Germini