The first monday in May arriva tutti gli anni volenti o nolenti, e per quanto l’intera stampa globo-terracquea impazzisca nelle successive ventiquattro ore, a noi comuni mortali ma anche un pò fashion insiders non ci rimane che subirlo, con tutti gli outfit a tratti indecenti che ne conseguono. Con il titolo “Art of the In-Between” la mostra del Costume Institute del Metropolitan Museum è quest’anno dedicata alla visionaria stilista giapponese Rei Kawakubo e alla sua magistrale opera di rivoluzione estetica presso il suo brand Comme des Garçon.
Chi ancora sa dove il buon gusto misto a citazione e appartenenza al dress code sia di casa fortunatamente c’è ancora, perciò non ci rimane che scrutare look per look, dai migliori e a (soprattutto) i peggiori.
Davvero solo una domanda abbiamo per te cara Katy: perché?
Lupita Nyong’o in un meraviglioso abito Prada la quale porta il “oggi mi sono dimenticata di spolverare” ad un inarrivabbile nuovo livello
Cara Solange grazie, perché è pensando a questa foto che il prossimo gennaio, quando fuori faranno circa zero gradi, non mi vergognerò di indossare il piumino.
Zendaya io capisco tutto, ma perché hai dovuto rubare il copri divano di mia zia Adele appena tornata dal Kenya?
Per quanto io trovi lei di una bellezza e di un carisma che non ha eguali, credo fermamente che la sua stylist debba essere licenziata.
Dear Riri, tralasciando l’indiscutibile bellezza e azzeccatissima citazione dell’abito firmato Comme des Garçon, le scarpe/ calze: ma anche no!
E poi arriva Sofia Coppola in Marc Jacobs che risolleva di gran lunga la media della serata.
Questi due, per la precisione Blake Lively e il consorte Ryan Reynolds, che distruggerebbero l’autostima di chiunque.
Alessandro Michele in Gucci e la sua dama di compagnia Dakota Johnson della serie: abiti meravigliosi ne abbiamo?
Vostra Signora Madre Anna Wintour in Chanel che dire di amarla sarebbe riduttivo.
C’è o poi quella componente sempre presente di celebrities che mai osa e e sempre opta per abiti decisamente belli ma raramente davvero in linea con il tema della serata; se poi vi stiate chiedendo il perché io non abbia sprecato neanche una parola sul club Kardashian/Jenner/Hadid tornate un secondino indietro e concentratevi sulla parola “sprecato”.